Sono 108 gli indagati per Green Pass in un’inchiesta partita da Scafati. La Procura di Salerno ha iscritto nel fascicolo degli indagati due operatori e 106 persone che avrebbero ottenuto la falsa certificazione per poter circolare perché vaccinate. In realtà, avevano solo il green pass, ma non avevano mai effettuato la vaccinazione.
Il sistema dei falsi Green Pass
A capo del sistema un volontario del centro vaccinale di Fisciano e un impiegato amministrativo dell’ospedale di Sarno dove si effettuavano le vaccinazioni anti Covid. Il volontario dipendente entrava sulla piattaforma Sinfonia attraverso il Codice ID di un medico. Così, certificava l’avvenuta vaccinazione anti Covid che, invece,non c’era. In questo modo le persone, tutte indagate, potevano circolare a piede libero senza sottoporsi alle restrizioni in vigore in quel periodo di pandemia. Diventando un pericolo per se stessi e per la salute pubblica.
L’accusa
Le accuse per gli indagati sono a vario titolo. Falso materiale commesso da pubblico ufficiale, oltre che falso commesso da privato. Inoltre, viene contestato anche l’accesso abusivo a sistema informatico o telematico. La competenza è della Procura di Salerno in quanto l’accesso alla piattaforma, fisicamente, veniva effettuato da Fisciano. In quel modo si ottenevano Green Pass indebitamente.
La scoperta a Scafati
Tutto sembrava funzionare liscio per i no vax, fin quando non ci sono stati episodi all’ospedale di Scafati. Divenuto centro vaccinale durante il Covid, dal “Mauro Scarlato” hanno riscontrato delle anomalie. Persone convocate per la vaccinazione risultavano già vaccinate altrove. Qualcuno avrebbe anche accettato la somministrazione del vaccino con un problema informatico perché risultava come doppia dose. In realtà non lo era. Partita l’inchiesta, l’autorità giudiziaria ha scoperto il sistema che vede 108 indagati per i Green Pass e tutto è partito da Scafati.
