BigMama da Sanremo all’Onu contro il body shaming. Dal palco del festival di Sanremo al podio dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, per portare avanti la sua battaglia contro il bullismo e il body shaming. La rapper BigMama, 23 anni, grande protagonista all’Ariston con il suo brano “La rabbia non ti basta”, ha parlato a più di mille giovani delegati, tra gli oltre duemilacinquecento che partecipano alla tre giorni di incontri e dibattiti organizzati da United Network Europa, un ente associato al dipartimento di Global Communication delle Nazioni Unite e con status consultivo presso l’Ecosoc, il Consiglio economico, sociale ed educativo dell’Onu.
BigMama, che in realtà si chiama Marianna Mammone, ha raccontato la sua vita, dall’adolescenza segnata dal bullismo per la sua forma fisica, alle prime canzoni scritte a 13 anni, alle battaglie per affermarsi in nome della libertà di vivere e di cercare solo la propria strada. Un intervento fatto in inglese e molto seguito dalla platea. Poi, al termine, bagno di folla con molti “delegati” che hanno voluto scattarsi con lei un selfie.
BigMama e il body shaming: “Non ho mai criticato nessuno”
“L’8 marzo – ha raccontato – uscirà il mio album, “Sangue”. Per me è un album fondamentale, nel quale parlo di esperienze di vita, parlo a tante persone perché ho avuto molte esperienze di vita, spero che arrivi tanto quanto è successo con il pezzo di Sanremo”.
“Il body shaming su di me? – aggiunge – non ho mai criticato nessuno sui social, perché sono felice della mia vita, di cosa sono diventata, della persona buona che sono diventata, non sento il bisogno di commentare gli altri, quando c’è questo vuol dire che qualcosa dentro di noi non funziona bene. A queste persone più di dire provate una terapia, non so cosa altro dire”. Ma qualcosa forse sta cambiando in Italia anche grazie a lei.
“Sicuramente – ammette – da dopo le esibizioni sul palco dell’Ariston ho visto tante risposte. Tante persone che prima si vergognavano a parlare hanno iniziato a farlo, a difendermi e a difendersi, questo è un ottimo punto di partenza”.
“Continuerò a fare i miei discorsi, a rompervi – conclude – perché prima o poi le persone capiranno”.