Estorsione e spaccio per il clan Moscarella: 9 arresti. Nove persone in carcere, una agli arresti domiciliari e per un’altra è scattato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
E’ questo il bilancio di un’operazione condotta dalla polizia in provincia di Napoli. Le misure sono emesse dal gip al termine di un’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale di Napoli.
Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso nonché di estorsione, tentata estorsione, detenzione di armi e detenzione a fine di spaccio di droga, aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare l’associazione camorristica denominata ‘clan del Rione Moscarella’, operante nei comuni di Castellammare di Stabia, Pompei, S. Antonio Abate e zone limitrofe.
In particolare, nel corso delle indagini svolte dalla Sisco di Napoli e dallo Sco, con il supporto operativo della Squadra Mobile di Napoli, sarebbero stati individuati vari episodi estorsivi, posti in essere in danno di alcuni operatori commerciali.
Inoltre, uno degli indagati, benché detenuto, avrebbe mantenuto contatti telefonici con i propri complici, al fine di pianificare e dirigere le attività estorsive.
Volto noto tra gli indagati
Tra gli indagati c’è Sabato Polese (da tutti conosciuto come Sabatino) fratello di Antonio Polese, il compianto Boss delle Cerimonie e fondatore del noto ristorante La Sonrisa.
Secondo gli inquirenti Sabatino Polese, con la passione per i cavalli, avrebbe informato uno degli esattori del clan che la polizia aveva acquisito le immagini delle videocamere durante la consegna di una tangente. Pare infatti che la nota location di Sant’Antonio Abate, avrebbe pagato una tangente da 5mila euro al clan del Rione Moscarella. Il fratello delllo scomparso Antonio Polese non appartiene a La Sonrisa. E gli viene contestato il reato di favoreggiamento nei confronti del Clan Moscarella.
Per Sabato Polese, dunque, l’obbligo di presentazione alla pg disposto dal giudice.