Flash mob a Boscotrecase per il Cessate il fuoco nella guerra tra Israele e Palestina. In occasione della Giornata della memoria, l’associazione La Fenice Vulcanica che gestisce il centro antiviolenza Ti Ascolto, ha preso parte al flash mob a Boscotrecase per il Cessate il fuoco sulla striscia di Gaza.
Flash mob in tutta Italia
In occasione della Giornata Della Memoria si è svolto in tutta Italia un flash mob intitolato Cessate il fuoco e la Fenice Vulcanica ha aderito all’iniziativa all’esterno della casa comunale di Boscotrecase. Al flash mob per il Cessate il fuoco a Boscotrecase hanno partecipato 14 donne vestite di nero. Oltre alle cittadine e alle volontarie del centro ascolto, erano presenti esponenti dell’amministrazione locale.
La presidente del Consiglio comunale di Boscotrecase Lina Sorrentino e l’assessora Alba Russo, la quale ha ricordato che “non c’è identità senza memoria e Boscotrecase non dimentica”. Tutte insieme hanno formato la frase Cessate il fuoco.
Flash mob a Boscotrecase: la richiesta del cessate il fuoco
“L’ impegno della memoria diviene sempre più necessario – affermano le organizzatrici – perché molti di coloro che erano testimoni tangibili delle brutture della Shoah non ci sono più. In questo modo si rischia di dimenticare ed è compito della nostra generazione tramandare il ricordo e il monito di queste brutture”.
“Il giorno della memoria non è solo dedicato alla Shoah ma anche a tutto ciò che provoca alienazione e mancanza di rispetto dell’essere umano. Ed è ciò che accade in tutte le guerre. Per questo la richiesta urgente e necessaria di un cessate il fuoco”. Continuano le volontarie de La Fenice Vulcanica.
Da donne in rete a… donne contro la guerra
Il flash mob a Boscotrecase per il Cessate il fuoco “è stato un fiume in piena”. L’idea è partita dal movimento “Donne in rete” a cui hanno aderito tantissime donne e centinaia di comuni in tutta Italia. Le volontarie di Ti Ascolto hanno attenzionato la posizione delle donne, che nelle guerre universali ne vivono una di genere. E di questa guerra di genere le armi sono stupri, mutilazioni e vessazioni non solo fisiche. Da anni accanto alle donne, le volontarie del centro antiviolenza Ti Ascolto sono consapevoli della loro forza del genere femminile, ritenuto ancora il sesso debole. “Se tutte le donne si dessero la mano… E questa volta si sono date la mano in migliaia e hanno dato voce a chi voce non ne ha”.