Gli sciiti non rivogliono il corpo della giovane Vida in Iran. L’Iran non rivuole indietro la salma di Vida Shahvalad, la ragazza di 21 anni morta in auto con il fidanzato. Secondo il suo Paese, Vida è una peccatrice e la salma non deve ritornare in Iran. Quel Paese che Vida aveva lasciato per coltivare i suoi sogni. Studiava all’università Vanvitelli di Caserta e viveva a Napoli. Fidanzata con Vincenzo Nocerino, 24 anni.
I due sono morti per le esalazioni del monossido di carbonio provenienti dalla loro auto. Si erano chiusi in un garage di Secondigliano in dotazione al papà di Vincenzo, che in passato aveva perso la mamma. Il padre del ragazzo, webdesigner e pizzaiolo, li ha ritrovati abbracciati. Senza vita. Nella loro Panda rossa in cui avevano cercato intimità.
Per le leggi del suo paese, l’Iran, Vida non poteva avere momenti di intimità con Enzo. In Iran la maggior parte della popolazione è musulmana sciita. E’ ammessa anche la poligamia, anche se in pochi la praticano. Secondo la religione sciita, Vida non avrebbe potuto vivere quei momenti. Una tv iraniana ha addirittura affermato che la ragazza fosse seminuda. E per questo motivo, non è al momento possibile far rientrare il corpo di Vda in Iran, dove gli sciiti non accettano questa condizione per loro “immorale”, ma che in Italia, dove Vida aveva deciso di trasferirsi è normalissima. Per i sostenitori di Schi’atu Ali, genero di Maometto, Vida non è una giovane ragazza tragicamente scomparsa senza aver fatto nulla di male a nessuno. E’ una peccatrice. Punti di vista che vanno accettati ma che rendono ancor più dolorosa questa tragedia.