Il Carbonara Day si celebra anche a Boscoreale. A La Taverna della Lepre, storico ristorante pizzeria in località Passanti, la giornata celebrativa del tipico piatto della cucina romana diventa l’occasione per fare una sorpresa ai clienti.
Così il titolare Giuseppe Sannino e il maestro pizzaiolo Emilio Maresca hanno preparato una pizza carbonara. Diciamolo subito: eccezionale! L’esplosione dei sapori e il loro perfetto equilibrio obbligano all’assaggio.
Così, l’impasto della pizza de La Taverna della Lepre è diventata la base di un piatto succulento, che sostituisce la versione classica dei rigatoni, delle mezze maniche o dei bucatini.
E mentre in Italia si festeggia il Carbonara Day ogni anno il 6 aprile, anche il ristorante di Boscoreale ha voluto proporre una pizza innovativa ma che sposa la tradizione popolare.
Tra l’altro, quando si parla di tradizione nessun ristorante della zona può contare su una storia come quella de La Taverna della Lepre. Terza generazione di ristoratori e pizzaioli che esiste su Boscoreale dal 1957. Da 12 anni Giuseppe Sannino gestisce il ristorante pizzeria di via Passanti, tra l’altro con un’accogliente sala appena rinnovata.
Il maestro pizzaiolo Emilio Maresca si è così cimentato nella pizza carbonara, proponendola in anteprima alla redazione di BNItalia. Guanciale, pecorino, pepe e uova, ma Emilio, conosciutissimo per le sue eccezionali pizze da sempre di altissima qualità, si è concesso anche una variante con il basilico. Quella, però, classica e ricca di pecorino è un’esplosione di sapori che non si possono descrivere, ma solo assaggiare. E non manca il crunch del guanciale che diventa trasparente proprio come richiede la ricetta.
Le origini della carbonara
Le origini della carbonara sono avvolte nella leggenda e non esiste una versione definitiva e universalmente accettata. Tuttavia, diverse teorie tentano di svelare la storia di questo iconico piatto romano.
Prima versione: I Carbonari
L’ipotesi più diffusa associa la carbonara ai carbonari, antichi lavoratori addetti alla produzione del carbone. La loro vita richiedeva spostamenti frequenti e la necessità di cibi nutrienti e facilmente trasportabili. La carbonara, con i suoi ingredienti semplici e conservabili (guanciale, uova, pecorino e pepe), sarebbe stata un pasto ideale per loro.
Seconda versione: La cucina napoletana
Alcuni studiosi ipotizzano un’origine napoletana della carbonara, derivata dalla “pasta cacio e ova”. I soldati americani, durante la Seconda Guerra Mondiale, assaggiarono questa pietanza in Abruzzo (territorio storicamente legato al Regno di Napoli) e la diffusero a Roma, dove si arricchì con l’aggiunta del guanciale.
Terza versione: invenzione americana
Un’altra teoria, meno diffusa, attribuisce la nascita della carbonara ai soldati americani stessi. L’unione di ingredienti reperibili sul mercato romano (pancetta al posto del guanciale, uova in polvere e panna) avrebbe dato vita ad una versione “rivisitata” della pasta cacio e ova.
La tradizione romana
Infine, c’è chi sostiene che la carbonara sia frutto di una lenta evoluzione della cucina romana, con l’aggiunta del guanciale ad una pasta già esistente a base di uova e pecorino.
Indipendentemente dalle origini, la carbonara si è affermata come uno dei piatti più rappresentativi della cucina romana e italiana, apprezzata per il suo sapore deciso e la sua cremosa semplicità.
Regole inviolabili per la carbonara
- La ricetta originale della carbonara non prevede l’utilizzo di panna, aglio o cipolla.
- Il guanciale è l’ingrediente fondamentale per conferire al piatto il suo caratteristico sapore.
- Il pecorino romano è il formaggio tradizionalmente utilizzato, ma può essere sostituito con parmigiano o Grana Padano.
- La pasta deve essere rigorosamente al dente per amalgamare perfettamente con gli altri ingredienti.
