Il futuro del Napoli lontano dal Maradona: lo dice ADL. “Mi sembra molto strano che il sindaco, una persona estremamente preparata e intelligente, continui a parlare del Maradona e dica di aspettare una mia proposta.
In realtà, l’ho avvisato che il Maradona non potrà essere oggetto di interesse del Calcio Napoli, per il futuro. Perché con l’architetto Zavanella e alcuni ingegneri abbiamo fatto un approfondimento totale, anche con dei sopralluoghi. Per poter realizzare le modifiche occorrenti bisognerebbe costruire uno stadio nello stadio”. Lo ha detto il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis che è intervenuto a Radio Napoli Centrale.
“Qualsiasi tipo di operazione – ha detto De Laurentiis – si dovesse portare avanti al Maradona, il Napoli dovrebbe giocare alcuni anni fuori. Con tutto il rispetto che ho per Avellino, Benevento, che hanno stadi molto belli, ma molto inferiori alle necessità numeriche del Napoli e del fatto che giocheremo, mi auguro anche la prossima stagione e le ulteriori stagioni che verranno, in Europa, il problema non si pone. Non possiamo perdere tre anni giocando in stadi che ci creerebbero una minusvalenza di oltre cento milioni, a livello di incassi”.
“Non ho abdicato. Ho un appuntamento col ministro Fitto che convocherà il dottor Bernardo Mattarella, amministratore delegato di Invitalia. E il sindaco di Napoli per approfondire il discorso sullo stadio”. Lo ha detto il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis che è intervenuto a Radio Napoli Centrale, parlando delle idee per lo stadio nuovo di Napoli in prospettiva degli Europei 2032. “Se tutti si sono messi in testa – ha detto – di penalizzare il calcio a Napoli e di volerlo spedire a 30-40-50 km dalla città, me ne dovrò fare una ragione.
Afragola? La legge, per poter ottemperare alle mancanze di bilancio di un club, lascia liberi di poter costruire del commerciale al fine di poter ammortizzare i costi di costruzione e di gestione di un impianto sportivo. Una mossa estremamente intelligente. E se uno stadio – e relativo centro commerciale – deve lavorare 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, spostandolo fuori dall’area più importante, urbanisticamente parlando, non credo che potrà contare su un’utilizzabilità 7 su 7. Se uno non si rende conto di questo allora si tira indietro e sapete che c’è di nuovo? Se volete che dopo i 20 anni seminati che hanno trasformato Napoli in un simbolo di realizzabilità nel mondo e se volete piangervi addosso, senza essere positivi nella città più bella del mondo, se gli ostacoli diventano punitivi, allora ne prendo atto”.
“Con l’architetto Zavanella abbiamo verificato l’incapacità di visibilità degli spettatori nello stadio attuale. Perché nelle curve, per la distanza che c’è, non si riesce a vedere quasi nulla. Cosa che il buon sindaco di Napoli non sa perché non viene allo stadio, non tanto perché juventino, ma perché impegnato su altri fronti. E non si rende conto quando viene, perché siede sempre in Tribuna Autorità”. Lo ha detto il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, parlando delle idee per il nuovo stadio di Napoli in vista degli Europei 2032.
“Bisogna – ha detto De Laurentiis – avvicinare le curve, verticalizzare i quattro settori. Vorrebbe dire costruire uno stadio nuovo nello stadio vecchio, con tutte le problematiche architetturali che comporterebbe. Non è che io non sia più interessato al Maradona ma dobbiamo capirci una volta e per tutte. Vuole la città di Napoli partecipare come città protagonista ai campionati del 2032, oppure no? Oppure vogliamo penalizzare i cittadini napoletani portando a 30-40-50km da Napoli lo stadio? A me sembra una follia”.
Il patron azzurro è tornato sulla sua idea di nuovo stadio a Bagnoli, non accolta bene finora dal sindaco Manfredi. “Bagnoli – ha detto il patron del Napoli – ha avuto un trattamento ridicolo per 45 anni e finalmente lo Stato se n’è interessato attraverso un’istituzione chiamata Invitalia. Lì il ministro Fitto ha preso su di sé, in prima persona, la responsabilità di portare avanti questo progetto. Affidando al sindaco di Napoli il ruolo di garante. Inoltre, ha preso come vice commissario Auricchio, che ha cominciato la bonifica dei vari settori lo scorso ottobre.
Quel posto è suddiviso in 5 lotti per un totale di circa 250 ettari e dove mi vorrebbe mandare il sindaco, ci vogliono 5 anni di bonifica, cioè il Parco Urbano. C’è invece il Parco dello Sport e un’altra parcella da 35 ettari che ha iniziato la bonifica insieme ad un’altra parcella da 30 ettari. La bonifica dei 35 ettari dovrebbe terminare entro maggio 2025. Gli altri 30 ettari, invece, entro giugno 2026. Su questi 2 lotti, uno ci può fare sia il tennis, sia lo Stadio del Napoli, sia il centro sportivo del Napoli, come quello del Manchester City, e farla finita”.
“Quello che Manfredi non vuole capire – ha detto ancora De Laurentiis – è che io sono un imprenditore puro, vero e non ho bisogno di finanziamenti altrui. Chi li ha messi all’inizio i soldi per il Napoli? Il Comune, in tutti questi anni, ha mai fatto lavori al Maradona? Li ha fatti la Regione sotto mia richiesta visti i miei rapporti con Vincenzo De Luca che saluto e ringrazio. Il problema è che, purtroppo, il sindaco si è trovato con un bilancio sotto zero di parecchi miliardi.
Quando ti trovi con un dissesto finanziario, non puoi pensare al Maradona, devi dare corso a delle priorità che sono tante. Il sindaco di una città come Napoli – o come Roma – ha tremila difficoltà create anche dai precedenti amministratori, oltre a delle leggi sbagliate dello Stato. Con 65 ettari, signori miei, ci vogliono tanti parcheggi, tante possibilità di ristoro, un bellissimo stadio da 50-60.000 posti modernissimo e che possa fare concorrenza agli stadi più importanti del mondo”. Insomma, il Il futuro del Napoli è sempre più lontano dal Maradona.