Il Napoli è in ginocchio. In tutti i sensi. Non solo per la protesta antirazzismo dopo il caso Acerbi. lo è anche per la sconfitta contro l’Atalanta che allontana gli azzurri dall’Europa. Infatti, regala un tempo il Napoli e l’Atalanta espugna il Maradona (3-0) in un match che conferma che solo la matematica tiene aperte le speranze Champions degli azzurri. La voglia messa in campo nel secondo tempo non basta agli uomini di Calzona. E a questo punto è meglio augurarsi che questa disastrosa stagione finisca quanto prima. Anche se con l’arrivo del nuovo tecnico quella contro l’Atalanta è la prima sconfitta interna in campionato.
Gran primo tempo dell’ Atalanta che parte subito forte colpendo il palo con Miranchuk ed è proprio lui che regala ai bergamaschi la rete del vantaggio a metà primo tempo, dopo che Meret è costretto ad esibirsi in due interventi. Insomma, il primo tempo è griffato Atalanta, mentre il Napoli è lo specchio della squadra vista troppe volte in questa stagione. Inoltre, per l’ennesima volta Raspadori fa rimpiangere gli assenti, in questo caso Kvara.
Gasperini, tra l’altro, tiene bloccati i terzini del Napoli con l’ampiezza dei suoi attaccanti e per Di Lorenzo e Mario Rui non ci sono grandi possibilità di spinta sulle rispettive corsie. I disastri del Napoli, però, sembrano non avere fine e nel finale del primo tempo Juan Jesus si fa rubare palla da Scamacca e regala all’Atalanta la rete del 2-0. Dal Maradona, che presenta anche alcuni spazi vuoti, piovono fischi sulla squadra di Calzona.
Nella ripresa il Napoli ci prova e con Zielinski in campo (al posto di Traoré) e Ngonge per Raspadori alza il suo tasso di pericolosità. Il polaco con una bellissima conclusione va vicino all’eurogol colpendo il palo, con gli azzurri che sbattono poi sul legno due volte nella stessa azione. L’Atalanta non sta a guardare, punge in contropiede ma tenendo il baricentro basso limita, e anche di tanto, l’azione in profondità del Napoli. Anzi, Meret è bravissimo su Lookman al quale il Napoli consente di fare tutto fino alla conclusione e poco dopo è Carnesecchi a fermare Osimhen. Il portiere dell’Atalanta ne esce vincitore dal confronto con il nigeriano. Il finale è da incubo: Koopmeiners con Juan Jesus alle spalle riesce a calciare un diagonale perfetto per il 3-0. Il Napoli in ginocchio prima della partita ci finisce anche dopo.
Protesta azzurra. La protesta del Napoli per il caso acerbi è eclatante. La squadra non ha sulla maglia la patch anti-razzismo della Lega calcio. I calciatori prima del fischio d’inizio si inginocchiano in campo e D’Amore legge il messaggio anti-razzismo mentre la scritta NO RACISM appare sui megaschermi del Maradona.