In un mare senza blu emoziona Boscoreale. Un mare senza blu, i vicoli di Napoli che gridano il loro dolore, la città di Boscoreale che resta incantata ad ascoltare. Francesco Paolo Oreste racconta nel suo libro, ‘In un mare senza blu’ una storia di quelle che toccano, che lasciano di stucco. Dolore, rabbia, disperazione e amore: tutto si fonde nelle pagine dell’autore boschese che racconta di tre ragazzini, uno dei quali si prostituisce. Perché anche l’amore fa male quando c’è bisogno di dover affermare la propria identità.
“Non si può lottare in trincea senza essere, parafrasando Giancarlo Siani, giornalista – giornalista, poliziotto – poliziotto, maestra – maestra”. Dice Francesco Paolo Oreste, scrittore poliziotto che tocca con mano la realtà che sa descrivere con delicatezza e coraggio, raccontando una spaccato sociale nel quale sa orientarsi a 360°.
Al suo fianco, Paolo Siani, fratello di Giancarlo, socio della fondazione intitolata al giornalista de Il Mattino e fautore della legge “Nati per leggere” per la diffusione dei punti di lettura.
Suggestivo, poi, il passaggio del libro letto dall’attore Pio Luigi Piscicelli la cui voce travolge l’aula magna della scuola media Dati con le musiche di sottofondo dei maestri Buono e Tarantino. E così In un mare senza blu emoziona Boscoreale.
L’aula gremita, con dirigenti scolastici ed esponenti delle associazioni del territorio, come Luigi Buffone che introduce la presentazione invitando l’amministrazione ad accelerare i lavori per realizzare la biblioteca sociale nel bene confiscato alla camorra in via Papa Giovanni XXIII. E quando Francesco Paolo Oreste viene chiesto se c’è speranza, lui non ha dubbi. “Bisogna fare rete”. Solo così ci saranno meno protagonisti per In un mare senza blu.