Mazzarri sta facendo il Mazzarri. Il Napoli ha ritrovato, nel bene e nel male, il suo allenatore. Usi e costumi di un tecnico che come dicono da queste parti, è trasute ‘e sicche e se mise ‘e chiatto. Perché a distanza di 10 anni è sempre lo stesso.
Tatticamente ha ripreso il suo vecchio modo di fare calcio. Il 3-4-2-1, trasformato oggi in un 3-4-3 che vede Kavra fare il Lavezzi e Politano fare l’Hamsik. Manca un Cavani, ma con Simeone è andata meglio tatticamente rispetto a Raspadori. Arrivato in azzurro per proseguire il lavoro di Luciano Spalletti con il 4-3-3, ha poi stravolto tutto. Intanto, la squadra è più compatta, lotta di più sui palloni e il pragmatismo sta prendendo via via il posto dello spettacolo.
Mazzarri sta facendo il Mazzarri anche nel male. Sostanzialmente, per dirla tutta, l’espulsione di Simeone nella finale di Supercoppa ci stava tutta. Nella finale persa dal Napoli contro l’Inter, però, Rapuano avrebbe dovuto espellere nel primo tempo anche Calhanoglu. Invece non lo ha fatto, ma l’allenatore di San Vincenzo ha mantenuto la pazienza. Quando, però, il Cholito ha avuto il rosso è andato su tutte le furie.
Walter Mazzarri è anche tornato a “spogliarsi”. A Riad ha chiuso la finale con una t-shirt del Napoli che aveva come indumento intimo. Ha sempre dichiarato di avere una temperatura corporea superiore alla media e il rossore sul viso evidenziato dalle inquadrature della regia della partita ne è la testimonianza.
Cosa, però, che dispiace del comportamento del tecnico è la mancata accettazione della sconfitta. Non sappiamo se il silenzio stampa lo abbia voluto lui o lo abbia indetto la società dopo la finale di Supercoppa. Aurelio De Laurentiis a parato per tutti. Però, andare via rientrando negli spogliatoi, dopo il gol di Lautaro Martinez, è stato un gesto di mancata sportività. Si può stare arrabbiato, ma bisogna onorare i rivali che vincono. Mazzarri sta facendo il Mazzarri, ma come non tutto è negativo, neanche tutto è positivo.
