Mazzella senatore di tutti: “Accuse strumentali e ingiuste”. Il senatore Orfeo Mazzella parla dell’attacco mediatico subito negli ultimi giorni per alcune sue dichiarazioni.
Senatore Mazzella, negli ultimi giorni sta subendo un attacco mediatico per alcune sue dichiarazioni durante la presentazione dei candidati e del programma del Movimento 5 Stelle di Torre Annunziata alle Terme Vesuviane. Cosa ne pensa?
“In realtà fino all’ultimo momento sono stato indeciso se rispondere o meno a quelle accuse perché le trovo non solo strumentali, ma anche false e ingiuste. Chi mi conosce sa quanto mi sia speso per la mia città da più di dieci anni e continuo a farlo. Tante battaglie fatte con i cittadini, per tutti i cittadini, sempre a loro fianco e a testa alta: dalla lotta per fermare il progetto della seconda foce del Sarno a quello per l’installazione di altre cisterne nel porto, dall’abbattimento delle barriere architettoniche alla scellerata deturpazione di via Fusco per citarne solo alcune!”
Perché parla di strumentalizzazione?
“Perché da un intero discorso durato più di dieci minuti è stato estrapolato un pezzo per fuorviare l’opinione pubblica e farle credere che io sia disposto a bussare alle porte di ministri e ministeri solo se me lo chiedono gli esponenti locali del mio partito, ma non è così. Nell’ultima parte del discorso ho chiaramente mostrato tutta la mia completa disponibilità come senatore per i cittadini di Torre Annunziata, per la città e per i suoi problemi. I presenti hanno applaudito e credo pertanto che abbiano compreso lo spirito delle mie dichiarazioni che è lo spirito di condivisione, di partecipazione e di attenzione continua ai problemi della città nonché la volontà di farmi portavoce di queste esigenze e di lottare perché siano soddisfatte”.
Mazzella spiega cosa è accaduto
Di cosa si stava parlando?
“Il fulcro del discorso era il “Patto di legalità” che nessuna lista civica o partito e ribadisco NESSUNO, ha voluto firmare a Torre Annunziata. Un patto che prevedeva di accogliere nelle liste elettorali solo chi avesse il casellario giudiziario immacolato e il cui nome non era in alcun modo legato a persone comparse nell’ultimo decreto di scioglimento che ha portato al commissariamento per mafia della città. Per valutare la candidabilità degli aspiranti consiglieri, non abbiamo voluto accettare la semplice “autocertificazione di onestà” e abbiamo deciso di affidarci alla Commissione Parlamentare Antimafia.
Ma secondo lei l’integrità morale si può autocertificare?” Come state procedendo in merito?
“La lista dei nostri candidati è già da tempo al vaglio della Commissione parlamentare antimafia. Presto, nell’ottica della trasparenza, il certificato del loro casellario giudiziale sarà consultabile sul nostro sito insieme alla valutazione della commissione parlamentare. Col nostro Patto di Legalità abbiamo cercato sin dal primo istante di arginare il fenomeno della cosiddetta “fluidità delle compagini politiche”. La nomina di assessori come merce di scambio tra i partiti, che ha visto l’alternarsi nelle scorse consiliature di più di sessanta assessori.
Abbiamo voluto creare, pertanto, un filtro efficace attraverso la commissione parlamentare antimafia. Posso farmi portavoce di chi non ha accettato il patto di legalità? Abbiamo bisogno di costruire una filiera istituzionale che sgombri il campo da ogni possibile dubbio. Non essendo stato accolto né dal centrosinistra né dalle altre forze politiche o liste civiche, il patto lo abbiamo rivolto a tutti i cittadini. In quest’ottica si inseriva il discorso di non scendere a compromessi con chi autocertifica la propria onestà e fa spallucce di fronte alla politica assolutamente fallimentare degli ultimi anni!”.
Ufficio stampa M5s
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