Oplonti Futura propone un assessorato alla sanità nell’incontro per l’ospedale di Boscotrecase con il comitato C’avite accis a salute.
Riceviamo e pubblichiamo
Oggi, 4 maggio, si è concluso anche l’ultimo incontro con i candidati sindaci di Torre Annunziata. Noi del movimento “Ce avite accise a salute” in questa tornata elettorale abbiamo avuto un ruolo non marginale. Siamo riusciti a influenzare le scelte politiche: infatti, tutti i candidati sindaci di Torre Annunziata, hanno accolto l’istanza del movimento. Siamo consapevoli che siamo riusciti, ad accelerare alcune fasi di realizzazione dell’offerta sanitaria, sotto la spinta popolare. Spingendo affinché alcuni lavori, all’interno dell’ospedale di Boscotrecase si concludessero il più velocemente possibile e si consegnassero alla comunità importanti servizi .
Già da tempo è operativa la chirurgia oncologica con un equipe chirurgica di alta eccellenza, per la cura del tumore al seno, che in questo territorio vede sempre più donne colpite. I dati, purtroppo del registro tumori, indicano troppe diagnosi di tumore alla mammella di terzo stadio. Questo significa arrivare tardi e compromettere l’aspettativa di vita, perché si fa scarsa prevenzione.
Il nostro obiettivo, resta il pronto soccorso, ma vogliamo una sanità efficiente e giusta, partendo anche dalla prevenzione. Ed è per questo motivo che abbiamo accolto con soddisfazione l’idea del candidato Lucio D’Avino di un assessorato alla salute senza portafoglio, che faccia da filtro tra esigenze del territorio e organizzazione sanitaria.
Il candidato ha inoltre accolto tutte le richieste del movimento:
- – Un consiglio comunale monotematico per il pronto soccorso.
- – Rilancio della conferenza di servizi basata sulla legge del Rio 56/2014.
- – Farsi portavoce per una casa di comunità per l’assistenza 24 ore su 24 nell’ex ospedale civile di Torre Annunziata.
- Fiancheggiare il movimento sul diritto alla salute.
Abbiamo fortemente cercato l’interlocuzione per le amministrative, in quanto probabilmente i sindaci del futuro si troveranno in un ruolo centrale, dovuto alla spinta autonomista della riforma Calderoli sull’autonomia differenziata. Sanità, scuola e sicurezza saranno i temi fondamentali su cui misureremo i divari tra territori, e i sindaci dovranno confrontarsi necessariamente con la società civile, i movimenti e le associazioni.