Orgoglio Champions per il Napoli, va sotto e pareggia contro il Barcellona. E chiude anche in attacco alla ricerca del gol vittoria. Eppure, alla rete di Lewandowski la squadra di Calzona sembra accusare il colpo, ma Osimhen la riprende dall’inferno. Finisce 1-1. Ora tutto è rimandato al Camp Nou, ma il finale degli azzurri fa ben sperare.
Calzona chiede al Napoli di fare le cose semplici, contro un Barcellona che pure appare spaesato. E’ la partita tra due squadre che hanno paura, che sanno di poter salvare la loro stagione attraverso la Champions League. Così, il nuovo tecnico del Napoli si affida al 4-3-3, non si inventa nulla, chiede alla squadra di fare ciò che sa fare. Senza strafare. La partenza arrembante del Barcellona, invece, si esaurisce appena il Napoli trova le misure tra i reparti e per farlo la squadra azzurra impiega 20’. Nel primo tempo, però, è super Meret, in due occasioni, una ravvicinata su Lewandowski e l’altra su conclusione dalla distanza su Gundogan. Occasioni catalane arrivate dopo l’inizio scoppiettante di Yamal che poi si perde un po’.
Il buco centrale della difesa condanna il Napoli: Lewandowski riceve tra Di Lorenzo e Rrahamani e castiga Meret con una conclusione rasoterra secca, senza attenuanti. Il Barcellona dopo un’ora di gioco e senza neanche tanti sforzi è in vantaggio. Non c’è immediata reazione, anzi. Pedri prova la botta, ma Meret è piazzato.
Però l’orgoglio Champions per il Napoli viene fuori nel momento più difficile. Osimhen riceve da Anguissa, si libera di Martinez e fredda il portiere del Barcellona Ter Stegen per l’1-1. Nel finale il Napoli spinge, capisce che gli spagnoli sono alle corde. Simeone ci prova dalla distanza, ma il gol della vittoria non arriva. Un peccato, anche se Gundogan al 94′ va vicinissimo al gol. Al Camp Nou servirà un’impresa, ma il Barcellona di oggi è una squadra che lascia aperte le speranze qualificazione.