Prezzario da bar nel parco Pellegrini a Boscoreale. Il parco Pellegrini di Boscoreale è diventato un luogo di illegalità. L’8 marzo scorso sarebbero state consegnate al Comune le chiavi da parte di don Emilio Ventre che lo aveva in gestione fino a gennaio 2024 e da allora solo caos. Addirittura, pare che ignoti avessero anche creato una sorta di bar abusivo all’interno delle casette.
Cosa, però, non riscontrata dalla polizia municipale guidata dal comandante Giovanni Sansone che, nella rimozione coatta delle casette effettuata venerdì 26 aprile, aveva solo riconsegnato al legittimo proprietario un frigorifero con delle bibite. Tra l’altro, la municipale aveva messo a verbale anche altri oggetti che erano nelle casette come una scala in ferro, borse, vari utensili in acciaio, pentole, una lavagna, due sedie in legno, un lampione e una poltrona, oltre ad altre cose. Nulla di commestibile, insomma.
Le accuse all’amministrazione
Intanto, la gestione del parco pubblico Pellegrini è diventata un caso per le accuse che la presidentessa dell’associazione “dPM – ragazzi di periferia” ha rivolto all’assessore Gennaro Langella e all’amministrazione Di Lauro. Colpevole, forse, in un territorio così complicato, di aver ripristinato la legalità e aver ripreso pieno possesso del parco, dopo la scadenza della convenzione con la parrocchia Sant’Anna della frazione Pellegrini di Boscoreale.
Probabilmente, mai avrebbero immaginato Pasquale Di Lauro e i suoi uomini che una struttura pubblica potesse diventare oggetto di una sorta di “occupazione abusiva” da parte di ignoti. I quali avevano anche messo delle porte di ferro per creare un campetto da calcio e dei canestri fissati da pietre. Insomma, tutte cose che potevano arrecare danni all’incolumità pubblica, tra l’altro all’insaputa di don Emilio Ventre che aveva la gestione del parco.
Eventi nel parco
Gestione nella quale il parroco veniva aiutato da alcuni suoi parrocchiani, tra cui Maria Di Palma, per l’apertura e la chiusura dello spazio pubblico. Un posto, insomma, dove i giovani potevano trascorrere spensierate ore all’aperto. Almeno questo doveva accadere nelle intenzioni di don Emilio. Un prete impegnato in periferia che, grazie al servizio civile, riesce a garantire il doposcuola gratis a bambini e ragazzini della frazione Pellegrini. E il quale, ogni qualvolta ci sono stati degli eventi, ha concesso all’associazione dPM l’utilizzo del parco, come per i mercatini di Natale.
Peccato solo che a far saltare il banco è stata la cessione del parco per la giornata del 28 aprile all’associazione “Raggio di Sole” che ha organizzato la giornata “Boscoreale in amicizia senza età”. Cosa che non sarebbe piaciuta all’associazione “dPM – ragazzi di periferia”, nonostante la bontà dell’iniziativa. “dPM”, infatti, non aveva alcun diritto di esclusiva sul parco, visto che la convenzione era tra il Comune e la parrocchia Sant’Anna a Pellegrini. Al punto che, anche quando c’è stata la segnalazione di atti vandalici, ad occuparsi di redigere la denuncia è stato don Emilio Ventre. Infatti, anche alcuni lavori di manutenzione pare siano stati pagati dalla parrocchia (che si aggirerebbero intorno ad una cifra di poco superiore ai mille euro).
Prezzario da bar nel parco Pellegrini
Ci chiediamo, quindi, perché il caos social dell’associazione “dPM – ragazzi di periferia”? C’erano interessi che andavano oltre l’utilizzo del parco per gli eventi?
Nella redazione di BNItalia abbiamo anche avuto modo di ricevere il prezzario del bar abusivo che ignoti avrebbero gestito nel parco dopo che don Emilio aveva consegnato le chiavi. Acqua, té, cioccolata calda, caffè e pop corn a un euro. Pepsi e Fanta a 1,50 euro e hot dog e crepes a 2,50 euro. Prezzario affisso su una delle casette, sulle quali c’era anche il logo dell’associazione come da foto. Prezzario poi sparito quando è arrivata la polizia municipale. Sarebbe giusto sapere chi e quando gestiva il bar, visto che le spese per l’energia elettrica nel parco sono sempre state a carico del comune.
Ovviamente, non stiamo dicendo che il bar abusivo era gestito dall’associazione, ma è giusto a questo punto chiedersi perché per la gestione di un parco, che a breve sarà oggetto di lavori per la costruzione di una scuola, è scoppiata una guerra social.
Adesso, la gestione è affidata al Comune direttamente che ha stabilito gli orari in cui la collettività può disporre del bene.