Torna Belve, il talk cult di Rai2 ideato e condotto da Francesca Fagnani, e lo fa col botto. Tra gli ospiti più attesi della terza puntata della quinta stagione c’è Raz Degan, l’ex modello e attore diventato nel tempo un’icona controcorrente, un po’ divo e un po’ “sciamano pop”. Oggi vive in un trullo, pratica brahmachari e fa uso di Ayahuasca. Ma nel salotto tagliente di Fagnani non si sfugge: le domande arrivano dritte, senza sconti, e anche Raz si lascia andare a confessioni inedite, divertenti, ma anche toccanti.
“Era tutto finto. La vera belva era la macchina mediatica”
Per la prima volta, Degan affronta in tv la vicenda del blitz delle forze dell’ordine che lo vide coinvolto insieme a Paola Barale, all’epoca sua compagna, durante una vacanza all’Isola d’Elba. Un episodio che fece clamore e che si concluse con l’assoluzione di entrambi.
«Un’invenzione, era tutto finto», dice Degan, ricordando i giorni in cui i titoli dei giornali lo dipingevano come protagonista di uno scandalo legato alla droga. Fagnani incalza: “Ma il blitz c’è stato?”. La risposta di Degan è netta: «Come no! Una cosa allucinante, a un certo punto sono arrivate venti macchine… a qualcuno non piaceva il nostro successo».
Raz & Paola: un amore lungo 14 anni
Il capitolo Barale non è chiuso con amarezza. Anzi. «Non lo definisco un fallimento», dice Degan, con uno sguardo lucido su una delle relazioni più chiacchierate degli anni ’90 e 2000. «Se siamo stati insieme 14 anni vuol dire che c’era qualcosa di più profondo di un tradimento». Un rapporto intenso, pieno di popolarità ma anche di ostacoli, di cui oggi parla senza rancore.
Il “brahmachari” e l’Ayahuasca: “Fai sesso ma non eiaculi”
Si parla anche di spiritualità e trasformazione. Raz racconta di praticare da oltre vent’anni il brahmachari, una disciplina spirituale che prevede la gestione consapevole dell’energia sessuale: «Fai sesso ma non eiaculi», spiega candidamente. E aggiunge: «Lo pratico ancora oggi».
Confessa inoltre l’utilizzo dell’Ayahuasca, la bevanda sacra della tradizione amazzonica: «Non è una droga, è un allucinogeno. Ti può illuminare, come ti può portare dentro l’inferno. A me ha aiutato».
“Sono solo fatti miei”: quelle quattro parole che cambiarono tutto
Impossibile non tornare a quell’iconico spot degli anni ’90 che lo catapultò nell’immaginario collettivo: “Sono solo fatti miei”. «Pensa, quattro battute possono cambiare la vita», racconta Raz. «Hanno seminato un percorso di vita incredibile». Alla domanda se si sia sentito fortunato o meritevole, risponde con l’onestà disarmante che lo caratterizza: «Fai più soldi possibile, che dura poco!».
