ROMA – Da oggi, lunedì 12 maggio, è ufficialmente attiva su tutto il territorio nazionale la nuova finestra per la presentazione delle domande relative al Reddito di Libertà, la misura economica rivolta alle donne vittime di violenza, sostenute da centri antiviolenza e servizi sociali territoriali.
Si tratta di un contributo una tantum pensato per accompagnare e rafforzare il percorso di fuoriuscita dalla violenza, offrendo un sostegno concreto e immediato alle donne che scelgono di ricostruire la propria autonomia. Il contributo economico può essere destinato a coprire spese legate all’autonomia abitativa, alla formazione professionale o alla cura dei figli.
Il Reddito di Libertà è esente da imposizione fiscale e compatibile con altri strumenti di sostegno economico attivi. Il beneficio può essere richiesto da:
- Donne vittime di violenza, con o senza figli;
- Cittadine italiane, comunitarie o straniere in possesso di regolare permesso di soggiorno;
- Residenti in Italia;
- In stato di bisogno economico, condizione che deve essere certificata da un assistente sociale;
- Seguite da centri antiviolenza riconosciuti sul territorio.
Come presentare la domanda
Le domande devono essere presentate tramite i Comuni di residenza, utilizzando il modulo ufficiale SR208. Il procedimento richiede la seguente documentazione:
- Attestazione da parte del centro antiviolenza che certifichi l’avvio di un percorso di fuoriuscita dalla violenza;
- Certificazione dei servizi sociali che documenti lo stato di necessità della richiedente;
- Trasmissione della domanda all’INPS a cura dell’ente comunale.
Una volta ricevuta la documentazione, l’INPS assegnerà un codice identificativo univoco a ciascuna domanda e compilerà una graduatoria regionale, basata sulla data e ora di trasmissione della pratica.
Finestra ordinaria 2025
Si è chiusa lo scorso 18 aprile la finestra straordinaria che aveva consentito la ripresentazione delle domande respinte nel 2024 per esaurimento dei fondi. Da oggi inizia la nuova fase ordinaria, dedicata alle domande per il 2025, che saranno accolte nei limiti delle risorse disponibili.
È importante sottolineare che le Regioni possono integrare i fondi statali con risorse proprie, aumentando così il numero di beneficiarie ammesse al contributo.
Il Reddito di Libertà rappresenta un segnale concreto nella lotta alla violenza di genere, ponendosi come uno strumento di emancipazione reale, utile per riprendere in mano la propria vita. Un’opportunità che può fare la differenza e restituire dignità e sicurezza a chi ha deciso di dire basta alla violenza.