Scandalo mazzette per i certificati ai marittimi: 29 indagati. Figurano anche dipendenti dell’Ufficio della Sanità Marittima, del Ministero delle Infrastrutture in servizio presso la Capitaneria di Porto di Napoli e personale medico dell’Inail e dell’Asl di Napoli tra i destinatari delle 29 misure cautelari. Misure emesse nell’ambito di un’indagine della Guardia Costiera su un presunto giro di mazzette. Sarebbe state intascate in cambio del rilascio di certificati medici e di idoneità professionale a marittimi.
I militari, coordinati dalla sezione “Reati contro la Pubblica Amministrazione” della Procura di Napoli (pm Henry John Woodcock), hanno notificato due provvedimenti di custodia in carcere. Inoltre sette ai domiciliari e venti obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. I reati ipotizzati e a vario titolo, sono di corruzione e falso in atti pubblici.
I destinatari delle misure cautelari emesse dal gip Federica Colucci non sono militari ma personale civile: una delle persone arrestate è appunto un impiegato civile del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti assegnato alla Capitaneria di Porto di Napoli.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti in alcuni casi, intermediari, in accordo con impiegati della Capitaneria di Porto, avrebbero garantito ai marittimi il conseguimento o il rinnovo di certificati di idoneità professionale. Questi, rilasciati dalla Capitaneria di Porto in mancanza dei requisiti previsti per legge. In altri casi, i marittimi avrebbero conseguito il rilascio di certificazione medica senza sottoporre gli stessi alle visite mediche. Ancora, i marittimi avrebbero ottenuto di accedere indebitamente a benefici previdenziali in seguito al rilascio da parte dei sanitari di falsi certificati di malattia. In cambio gli indagati avrebbero percepito somme di denaro o altre utilità. Un vero e proprio scandalo mazzette per i certificati ai marittimi.
Probabilmente, qualcuno dei marittimi, non avrebbe superato la visita per l’idoneità medica. Per questo motivo, hanno bypassato il sistema per poter continuare a svolgere la propria professione. Lo hanno fatto, però, violando la legge.