Sequestro da Torre Annunziata di 350mila euro a ditta alberghiera. Dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti e indebita compensazione. E’ quanto la Guardia di Finanza e la Procura di Torre Annunziata (Napoli) contestano a una ditta di Pomezia (Roma) e ai suoi legali rappresentanti a cui oggi le fiamme gialle hanno notificato un decreto di sequestro da oltre 350mila euro.
Dagli accertamenti emersi nell’ambito di un’indagine che riguardava un’altra società, che portò al sequestro di quasi 2,5 milioni di euro, sono emerse una serie di irregolarità (evasione dell’Iva e dell’Ires) in capo alla società laziale del settore alberghiero che oggi hanno portato a un parziale sequestro di beni (immobili, quote societarie, veicoli e conti correnti) per oltre 210mila euro. Il sequestro disposto dalla Procura di Torre Annunziata ed eseguito dalla Guardia di Finanza è di 350mila euro nel totale.
Gli amministratori sono nei guai in quanto c’è l’accusa di operazioni fraudolente, come l’emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Il sequestro preventivo è un atto disposto dall’autorità giudiziaria che mira a cautelare le future pendenze patrimoniali in capo alla società, in relazione a un reato tributario, come l’evasione IVA. Il contribuente può impugnare il decreto di sequestro entro 20 giorni dalla notifica. Il giudice decide sull’impugnazione con un’ordinanza.