Sgozza la moglie e si avvelena dopo ore di trattative. Ha ucciso la moglie, poi si è suicidato. La follia di Raffaele Pinto, ex guardia giurata di 56 anni, non ha avuto limiti. L’uomo ha sgozzato la moglie di origini ucraine. La donna, Eva Kaminska, aveva 45 anni. Poi, l’uomo ha ingaggiato una lotta con la polizia intervenuta sul posto. Si è barricato in casa e ha sparato sugli agenti. Per tutta la mattinata le forze dell’ordine, intervenute anche con un negoziatore, hanno cercato di farlo arrendere. L’uomo aveva già ucciso la moglie. Fortunatamente i tre figli erano a scuola. L’ultimo in gita con la classe. Quella che doveva essere una giornata spensierata la ricorderà per sempre.
Una tragedia nella tragedia. Quando dopo ogni tentativo di negoziazione gli agenti sono entrati nell’appartamento di San Giovanni a Teduccio, hanno assistito alla macabra scena. La donna sgozzata e l’uomo ormai senza vita riverso a terra. Sarebbe stata uccisa con una coltellata alla gola. Su di lei, il marito omicida non ha usato la pistola.
Scene di panico. Quando l’uomo intorno alle 9, dopo aver chiamato e detto che aveva ucciso la moglie, si è affacciato alla finestra della sua abitazione con una pistola. Non ha esitato a sparare. Sul posto gli uomini delle Unità Operative di Primo Intervento. Sono quelle che entrano in azione anche in caso di attacchi terroristici. Il clima intorno all’abitazione è diventato surreale. La polizia ha fatto rientrare nelle case i curiosi che erano scesi in strada. C’era il concreto pericolo di essere colpiti.
Tra l’altro non si potevano escludere altri gesti eclatanti, come un’esplosione o altro. Raffaele Pinto, ex guardia giurata, neanche su di sé ha usato la pistola. Probabilmente si è avvelenato, facendosi trovare morto nella stanza stanza in cui era il cadavere della moglie. La verità su cosa lo abbia indotto all’omicidio suicidio è probabilmente morta con lui.
Una serie di eventi hanno fatto in modo che si consumasse una tragedia, dove la moglie è stata vittima, ma dove lo sono anche i tre figli.