Stampati nel Napoletano 48 milioni di euro falsi. Circa 48 milioni di euro in banconote da 50 euro contraffatte di pregevole fattura, ritenute riconducibili al cosiddetto “Napoli Group” (una organizzazione di falsari già al centro di precedenti inchieste), sequestrate dalla Guardia di Finanza in una stamperia allestita in un capannone industriale del quartiere Ponticelli di Napoli.
A coordinare le attività investigative è stata la Procura di Napoli Nord (pm Valeria Palmieri e Giulia Basile, procuratore aggiunto Mariella Di Mauro, procuratore Maria Antonietta Troncone).
Nel corso del blitz, scattato all’alba, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli e del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria di Roma hanno sottoposto a fermo sette persone, tra le quali figura anche il capo della banda di falsari.
Le banconote stampate con il procedimento “offset” che, rispetto alla tecnica digitale, consente di avvicinarsi enormemente alle banconote originali.
La stampa offset è un processo di stampa indiretto su rulli, che si contrappone alla stampa diretta come la stampa tipografica. Un’immagine è creata su una lastra di alluminio fotosensibile mediante un processo fotomeccanico o digitale. Le aree che non devono essere stampate vengono rese idrorepellenti, mentre quelle da stampare rimangono idrofile. La lastra poi è inchiostrata. L’inchiostro si deposita solo sulle aree idrofile, ovvero quelle che rappresentano l’immagine da stampare. Un rullo di caucciù morbido entra in contatto con la lastra, raccogliendo l’inchiostro dalle aree idrofile. Il rullo di caucciù, impregnato di inchiostro, viene poi pressato contro la carta, trasferendovi l’immagine in modo speculare rispetto alla lastra.
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